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venerdì 3 febbraio 2012

Pasta sfiziosa.....tris di Regioni


A volte le ricette migliori nascono così....d'istinto, senza una vera e propria programmazione, lasciando che aromi e profumi si fondano senza un vero filo conduttore....è il caso di questa pasta che è nata in una domenica di poca voglia di fare grandi cose....ma che alla fine si è rivelata un successo....con il plauso di grandi e piccoli...provatela: vi stupirà per la velocità ed il gusto ♥

Ho affettato sottilmente una cipolla bianca media

e l'ho messa in una padella a soffriggere leggermente in poco Olio Extravergine di Oliva delle nostre colline del Cilento


nel frattempo ho affettato circa 100 grammi di pancetta tesa G.R. Salumi (senza glutine come dichiarato in etichetta) 


e una decina di pomodorini freschi


aggiungo la pancetta alla cipolla appassita.....


e la lascio andare un po' a fuoco dolce


quando il grasso della pancetta comincia a sciogliersi, aggiungo i pomodori a tocchettini


metto il coperchio in modo che i pomodori cuociano lasciando uscire la loro acqua di vegetazione e, dopo una decina di minuti di cottura.....ecco


Nel frattempo l'acqua bolle e calo la pasta, ho scelto degli Elicoidali della Bio Alimenta, li scolo un po' al dente e li tuffo nella padella.....li giro delicatamente per amalgamarli al sugo e poi li ricopro con del Provolone del Monaco non troppo secco grattugiato al momento




Vorrei che potesse sentirne il sapore.....li abbiamo accompagnati con un Negroamaro del Salento che ci è piaciuto tanto come abbinamento....alla fine mi son resa conto di aver combinato ingredienti di Campania (l'olio, i pomodorini, la cipolla e il Provolone del Monaco), Basilicata (l'ottima pancetta) e Puglia ( il vino che ha profumato il tutto) per un mix davvero riuscito di sapori semplici ma gustosi e genuini :P


Grazie di aver gustato con noi questo piatto di pasta....ed alla prossima ♥











mercoledì 1 febbraio 2012

Una Torre di Tramezzini.....great!



Nelle mie prime esperienze da celiaca mi son limitata ad andare in farmacia e portarmi a casa del pane che....beh insomma...lo chiamavo pane ma non era nulla di cui ciò cui ero abituata e soprattutto era ( ed è ahimè) spesso ricco di grassi e conservanti vari. Francamente non mi piaceva, ma ugualmente l'idea di mettermi a fare il pane non mi attirava per nulla, un bel dilemma, anche perché evitavo come la peste anche quei pani e panini di farmacia da dover riscaldare al forno o da terminare di cuocere: la mia indole risparmiosa aborriva la possibilità di portare il forno a 200° per poi tenerci dentro un miserello panino per 6 o 7 minuti....naaaa inutile spreco.

Così è passato qualche anno e nulla cambiava in casa mia su questo fronte: mio figlio portava all'asilo il suo paninetto Sunna (non so se qualcuno li ricorda, li produceva la Schar ed erano buoni, integrali coi semini,ora non so che fine abbiano fatto) e vivevamo senza pane. 

Finché un giorno trovai un' offerta per la Macchina del Pane, costava davvero poco e pensai che, se il risultato non mi avesse convinto, almeno non ci avrei rimesso tanto. Cominciai a fare qualche prova e tutto sommato la differenza (soprattutto nella freschezza degli ingredienti) col pane di Farmacia si sentiva....un giorno poi ebbi una folgorazione: vidi il pacchetto della farina Glutafin sullo scaffale e lo presi (beh certo noi celiaci siamo così: ci lasciamo folgorare da un pacchetto di farina eheheh).

Tornata a casa seguii la ricetta che era riportata sulla confezione per fare il pane nella Macchina del pane: il profumo era ottimo e appena possibile anche la prova assaggio ci piacque tanto....slurp.....un pane che era bello morbido senza essere sbricioloso, gustoso pur con soli 13 grammi di olio....insomma fummo davvero colpiti.

E ben presto mi venne un'idea....trasformare quella bella forma di pane che usciva dalla macchina in uno di quei fantastici Panettoni gastronomici ( o anche detti Pan Canasta) che spesso si trovano sui buffet delle feste....così preparai il pane, lo lasciai riposare un giorno avvolto in uno strofinaccio pulito e poi lo affettai in orizzontale ( come si fa per farcire le torte) in modo da avere un numero pari di fette. Farcii il primo strato con fette di mortadella e sottilette (naturalmente scegliendo marche senza glutine), poi a seguire i vari strati, tonno e maionese con pomodori affettati, prosciutto cotto e formaggio morbido, formaggio philadelphia ricoperto di olive, salame e maionese....insomma via libera alla fantasia....e alla fine misi la torre ottenuta in frigo per qualche ora. Alla fine con l'aiuto di un volenteroso aiutante che la teneva ferma e un buon coltello da pane, affettai la torre in modo da consentire di poter staccare un singolo tramezzino per volta....il risultato, nella sua semplicità fu davvero ottimo, piacque a tutti (anche ai non celiaci).



Da allora nelle feste per me questa Torre di Tramezzini è un must delle mie feste, uno sfizio Buffet che tutti gradiscono, anche perché ognuno può prendere il gusto di tramezzino che preferisce, quindi accontenta i gusti di tutti......

Spero che l'idea vi piaccia e buona festa a tutti ♥

Fa tanto freddo ci vuole.....


....un buon piatto caldo caldo: e così oggi ho fatto i Cavatelli, una delle paste a mano che a casa mia preferiamo, è piuttosto semplice da fare; questa volta, non avendo aiutanti che fotografassero, non ho foto del procedimento, ma la prossima volta le farò in modo da rendere più facile a chi non li conosce poterli rifare.
Avevo fatto un bel ragù di quelli....di una volta, ora siamo sempre attenti a grassi e condimenti, ma per una volta  ho rifatto il ragù della nonna: con le costine di maiale ( e già son stata garbata a non metterci una bella cotica ad involtino come si usa da noi, ehehe), ha cotto ben bene per varie ore e alla fine le costine erano belle morbide che quasi si sfaldavano e il sugo era profumato e saporito.
Ho quindi impastato della farina Biaglut con una pari quantità di Fibrepan Farmo e aggiunto acqua e un po' di sale, ho formato i cavatelli, facendone alcuni lisci ed altri rigati ( con un rigagnocchi in legno).
Ho fatto poi bollire una bella pentola d'acqua salata e, dopo pochi minuti di cottura, la pasta era già cotta: la ho scolata e versata nel tegame da cui avevo tolto la carne e ho lasciato insaporire rigirando delicatamente.....mmmm un dettaglio.....


ed eccoli qui poi nel piatto di mio figlio....che ha gradito ma proprio tanto!


Ragazzi indubbiamente ogni tanto un tuffo nel passato, nei vecchi sapori di una volta ti riconcilia con la vita....ed anche col freddo ^_^