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giovedì 3 gennaio 2013

Pao de Queijo





Quando sette anni fa son diventata celiaca, tutto mi sarei immaginata tranne che avrei apprezzato e goduto di molti cibi della cucina brasiliana, e invece....ho scoperto grazie ai mix di farine naturalmente senza glutine l'esistenza di farine come quella di Manioca che ho usato anche da sola in questi fantastici paninetti che i miei bambini hanno apprezzato tantissimo.

Io ho usato solo amido dolce di manioca, ho visto che in molte ricette trovate in giro c'era anche quello acido, ma avendo in casa il dolce (che ho usato anche nel mix di farine per il panettone) ho sperimentato solo con quello, se doveste provare con metà dose dell'altro amido fatemi sapere :-)
Ho trovato l'amido di Manioca presso un negozio super fornito della mia città che ha un sacco di cosette buonissime e moltissime con il claim "senza glutine" che ci da sempre quella sicurezza in più di cui abbiamo bisogno, il negozio si chiama Cinque Continenti e lo trovate qui

questo è il "mio" amido



ho messo in un pentolino:


  • 200 g di latte parzialmente scremato (quello usiamo in casa mia, potete variare senza problemi)
  • 130 g di olio di mais
  • un bel pizzico abbondante di sale
e ho lasciato arrivare all'ebollizione.
Nel frattempo ho messo nella ciotola del Kenwood, 400 g di amido e ci ho versato lentamente il latte bollente  con la frusta K in azione a bassa velocità. Ho lasciato andare un pochino e poi, appena il tutto era intiepidito ho versato dal foro del coperchio 3 uova intere, aspettando che ognuna fosse ben assorbita dall'impasto prima di aggiungere la successiva. 
Una volta che le uova si son amalgamate perfettamente ho aggiunto un bel po' di formaggio grana grattugiato (circa 150 g) e un pizzico di pepe. Ho lasciato andare ancora per qualche minuto la macchina in modo da far assorbire bene il formaggio all'impasto.

A questo punto con le mani leggermente unte di olio ho formato delle palline di impasto che ho disposto sulle teglie grandi coperte di carta forno e ho passato in forno già caldo a 170° per una mezzoretta circa.

Sono ottimi sia tiepidi che freddi, quelli che non hanno mangiato subito ( e con questa dose ne vengono parecchi) li ho tenuti in un contenitore ermetico e si son tenuti benissimo fino a che son durati ( 2 o 3 giorni)

I miei figli li hanno anche portati a scuola come merenda, ma penso che saranno anche parte del mio prossimo buffet salato perchè son piaciuti proprio tanto a tutto il mio comitato di assaggiatori. 


eccoli qua in qualche altro scatto.....






Alla prossima!!!


Focaccia Pugliese



Dalla prima volta che ho letto questa ricetta di Focaccia Pugliese, delle mie carissime Olga e Manu, me ne sono innamorata e, quando ho avuto a disposizione la Farina per Focacce di L'Altro Gusto che proprio dalla Puglia arriva, non ho potuto fare a meno di provarla. Che dirvi? buonissima, non si è colorita molto come quella delle Maestre che avevano usato un mix diverso di farine, ma il sapore è ottimo, morbida e con la crosticina gustosamente croccantella, e il giorno dopo si è mantenuta perfetta, senza indurirsi per nulla, ma anzi pure più saporita. Insomma spero che presto le farine di L'altro Gusto comincino ad essere vendute dalle mie parti perchè è difficile farne a meno.....specialmente di quella specifica per pasta che trovate sperimentata QUI 

Ho seguito la ricetta di Felix passo passo, lei a sua volta si era ispirata alla sua amica Claudia, per cui ve la trascrivo giusto per evitarvi di passare da un blog all'altro per seguire dosi e procedimento:


- 500gr farina per Focacce di L'altro Gusto
- 1 cubetto lievito di birra
- 6 cucchiai olio di oliva
- 1 cucchiaio di zucchero
- 2 patate grandi
- pomodorini 
- origano
- sale
-400 g di acqua di cui 230 g era la lessatura della patata, mi raccomando tiepida altrimenti si ammazza il lievito (copiato il consiglio di Felix)

Bollire le patate, schiacciarle, unire la farina, il lievito sciolto in poca acqua tiepida, lo zucchero, 3 cucchiai di olio d'oliva e il sale. Impastare bene il tutto e lasciare lievitare per circa 2 ore. 


Tagliare i pomodorini a fettine e mettere il sale per togliere l'acqua. Stendere la pasta in una teglia (ne ho usata  una di quelle nere rettangolari grandi) unta con olio d'oliva e punzecchiare con la forchetta, stendere uno strato di pomodorini a fette e bagnare con il resto dell'olio d'oliva e cospargere con origano. Lasciare lievitare ancora per circa 30 minuti.
Cuocere a 250° (forno bollente) nel penultimo gradino per circa 30 minuti e controllando che sotto si colorisca e si stacchi bene dalla teglia 

Ed eccovi delle foto delle fette..... buonissima, peccato non potervi far sentire il profumo....



Ottima sia da mangiare da sola che come idea stuzzichino per un buffet, magari tagliata in piccoli tocchi sormontati da una fettina di salame o formaggio (io ho fatto così con quella avanzata il giorno dopo, ma non ho fatto in tempo a fotografarla)

Grazie a Olga-Felix e Manu-Cappera e ai carissimi Luigi e Massimiliano de L'Altro Gusto per questa bontà


mercoledì 2 gennaio 2013

Struffoli




Uno dei dolci tipici della tradizione Natalizia italiana sono questi fantastici pezzetti di pasta fritta che troviamo in molte varianti in gran parte dell'Italia del sud, da me si chiamano Struffoli e son una delizia che piace a grandi e piccoli. 
Sono anche molto versatili: li possiamo preparare qualche giorno prima della festa e si conservano ottimamente senza perdere fragranza e gusto.

Penso che in ogni famiglia ci siano piccole varianti nella ricetta di questa bontà, questa che vi scrivo è la mia preferita da quando sono celiaca, vengono degli ottimi Struffoli con pochi ingredienti semplici e si può anche farli con l'aiuto dei bimbi che si divertono a "fare le palline"
Si può impastare sulla spianatoia alla vecchia maniera oppure usare la planetaria con la frusta K.
  • 500 g farina Biaglut per pane e paste lievitate
  • 3 uova intere
  • 3 tuorli
  • scorza grattugiata di arancia
  • 60 g di zucchero
  • un pizzico di bicarbonato
  • 70 g di burro
  • liquore a piacere quanto basta ad un impasto consistente ed elastico (io uso Strega, ma anche il Limoncello va bene)
Impastare bene ottenendo una palla, prenderne dei piccoli tocchi e tirarli a formare dei bastoncini da cui poi tagliamo dei tocchettini grossi quanto una nocciola ( o poco meno). Con l'aiuto dei nostri bimbi o con un po' di pazienza passiamo i tocchetti tra i palmi delle mani a formare delle palline.
Appena finito di formare tutte le palline, prepariamo una padella con olio molto profondo e friggiamo a fiamma non molto alta gli Struffoli (se la fiamma è troppo alta si coloreranno subito all'esterno senza cuocersi bene all'interno) badando a non metterne troppi per volta in quanto in cottura si gonfiano un bel po'.
Eccoli qua in padella:






Scoliamoli bene su carta assorbente e, quando abbiamo finito di friggerli tutti, mettiamo in una capace padella 100 g di zucchero e circa 300 g di miele a sciogliersi a fuoco lento. Una volta sciolto lo zucchero nel miele aggiungere con delicatezza gli struffoli e girare bene in modo che si intridano bene dello sciroppo di miele e zucchero. Versarli poi in uno o più piatti da portata e cospargerli di zuccherini colorati (se li trovate senza glutine) oppure, fate come me: preparo per tempo delle scorze di arancia non trattata candite e le uso per decorare e profumare ulteriormente i dolcetti. E poi sono così buone un po' croccantelle.....
Eccovi un altro assaggio e Buon 2013 ♥


 

Cavatelli al Ragù salernitano




Quando comincia a far freddo c'è voglia di piatti più ricchi che riportano alle domeniche dell'infanzia quando si mangiava il Ragù preparato da Nonna prima e da Mamma poi, un vero e proprio rito per un sugo ricco e gustoso che si accompagnava alla pasta, sia quella secca se si era di fretta, ma anche e soprattutto a quella fresca fatta in casa. Io amavo aiutare le nonne a fare la pasta, entrambe erano molto brave e mi lasciavano anche sbagliare pur di imparare, poi con santa pazienza magari prendevano il mio fusillo o il mio gnocco stortignaccolo e lo rimettevano a posto, fortuna che c'erano le mie nonnine ♥

Avrete capito che avevo nostalgia di questo piatto, e, quando mi è giunto tra le mani un pacco di farina per Pasta de L'Altro Gusto sono stata felicissima, infatti solo loro che, nella tradizione pugliese per la pasta, son maestri potevano aver elaborato un mix di farine senza glutine che mi desse un risultato paragonabile a quello dei miei ricordi. 

Così un sabato mattina ho comprato 2 belle braciole di manzo (le braciole per noi non sono quelle da arrostire, ma il taglio di carne che va per gli involtini, magari anche un po' venato di grasso, così restano più tenere) e le ho poi farcite con parmigiano grattugiato, un pezzettino di aglio, del prezzemolo e una macinatina di pepe; le ho poi arrotolate su se stesse e fermate con degli stuzzicadenti (le nonne lo facevano col cotone o con lo spago, ma io son pigra). In un tegame capace ho scaldato dell'olio d'oliva con uno spicchio d'aglio e ho aggiunto le due braciole facendole rosolare ben bene dappertutto, le ho quindi bagnate con un mezzo bicchiere di vino bianco e, una volta sfumato, ci ho aggiunto 800 grammi di pomodori pelati spezzettati. Ho lasciato cuocere, aggiungendo il sale, per circa un paio d'ore tenendo il coperchio un po' scostato in modo da addensare bene il ragù.
Intanto che il profumo del ragù cominciava a riempire la cucina, ho messo sulla spianatoia
  • 500 g di farina L'altro Gusto per Pasta
  • un bel pizzico di sale
  • pochissimo olio extravergine d'oliva
  • acqua appena tiepida (nella quantità giusta per avere un panetto sodo ed elastico come quello in foto)




Come vedete è bello sodo, sembra quello fatto con la normale farina, non si direbbe che è un impasto senza glutine


Ecco i primi Cavatelli.....




E qui i tocchetti di pasta che ho ottenuto tirando dei "grissini" di pasta e tagliandoli con la spatola, poi, con l'aiuto di un po' di farina li ho "cavati" strisciandoli sulla spianatoia con due dita


Via via che li cavavo li appoggiavo in un vassoio leggermente infarinato


E dopo un po' di riposo, eccoli qua in pentola
Ed eccoli nel piatto, che dire? la Farina de L'Altro Gusto mi ha ridato un sogno, poter fare di nuovo a mano quelle paste della nostra tradizione semplici e gustose, anche senza le uova, che ricordavo da bambina e che con la celiachia erano diventate una chimera irraggiungibile o quasi. Trovare una farina che da sola, senza mixare, senza aggiungere nulla, mi abbia dato un ottimo piatto di pasta e che sia oltretutto stata facile da manipolare ( e chi lavora le farine senza glutine sa di cosa sto parlando) è stato davvero bellissimo, GRAZIE di ♥ L'Altro Gusto

P.S. le due braciole le abbiamo mangiate per secondo. I cavatelli son piaciuti tantissimo anche ai bambini e il piatto che è avanzato per la sera se lo sono spartito da buoni compagni (facevano a gara a chi mangiava più veloce per non lasciarne al fratello.....oh l'amore fraterno eheh)